Cose da sapere sulla gestione della ricerca presso Unicusano

Una delle principali cause della fuga di cervelli dall’Italia è nella poca cura che i giovani riscontrano circa la costruzione del loro futuro. Non stiamo parlando degli aspetti più semplicistici come il poter avere un lavoro decente e magari programmare un qualche risparmio dagli stipendi o un modo per affrontare dei mutui attraverso cui comprarsi casa. Il discorso è più ampio, più elevato. Si tratta di puntare a migliorare le nostre vite a livello di salute e benessere. Rientra in questo contesto la gestione della ricerca presso Unicusano perché si tratta a tutti gli effetti di una “mosca bianca” degna di nota per tutti noi italiani, che possiamo tornare a sperare, e per chi ha vent’anni e vorrebbe mettere al servizio di questo scopo il proprio talento ed i propri anni di studi e fatiche. Ci crede molto su questo punto l’Ateneo. Ci crede ed investe in tal senso. Ve lo dimostriamo con questa mini-guida che non vuol essere esaustiva ma che di certo sarà spiegarvi cosa fa la nostra università rispetto al deserto del resto dello scenario. Curiosi? Buona lettura.

L’Italia è un paese pieno di eccellenze. Con buona pace dei critici e di chi vorrebbe ghettizzarci nella maleducazioni di alcune fasce sociali e nel luogo comune mafia/pizza/mandolino, i cervelli, le teste fumanti, da noi non mancano. Fino a poco tempo fa, però, se questi talenti volevano esprimersi, avevano necessità di andare via, in paesi dove la vita del ricercatore fosse concepita come qualcosa di importante.

Ora non è più necessario scappare perché la gestione della ricerca presso Unicusano apre un piccolo grande mondo dove tutto è possibile. Fondi, mezzi e attenzione per le nuove risorse umane in tal senso convogliano in questa importante (e lodevole) attività dell’Ateneo che ci piacerebbe spiegarvi meglio in questa mini-guida. Ecco qualche passaggio di ragionamento in merito.

Cos’è il laboratorio Heracle

Un modo intelligente per entrare nel vivo di come avvenga la gestione della ricerca presso Unicusano è scoprire cos’è il laboratorio Heracle. Tecnicamente si tratta di un acronimo che sta per Health Education Research Area ed è sotto la direzione del Prof. Francesco Peluso Cassese e dei docenti afferenti.

Gli studenti interessati possono sperimentare un percorso scientifico di ricerca sull’ambiente sfruttando il database Ebsco a disposizione del laboratorio ed anche le importanti (e costose) strumentazioni presenti. In Italia è davvero occasione unica e lo si vede chiaramente dal livello superiore delle tesi che i ragazzi appartenenti al progetto scrivono.

Attualmente le materie del laboratorio Heracle sono ansia da esame, musica ed esercizio fisico, motivazione e sport ed ansia da prestazione ma le prestazioni in tal senso della facoltà di Pscicologia sono alte e presto ci saranno importanti e consolidate novità.

I risultati dei ricercatori di Ingegneria in Italia

E’ indubbio che grandi passi avanti della nostra realtà circa l’operato dei ricercatori siano stati fatti con l’apertura della facoltà di Ingegneria che molto ha dato in quanto a peso “scientifico” della nostra offerta.

I ragazzi che scelgono una delle tante specializzazioni possibili possono godere di opportunità di usare laboratori moderni in modo molto continuativo e libero, potendo così dare libero sfogo alla loro creatività ma anche potendosi appoggiare all’esperienza dei docenti sotto la quale egida il tutto avviene.

Un esempio di cosa fa un ricercatore in Ingegneria è il go-kart che giorni fa hanno realizzato da zero i ragazzi di Ingegneria Civile di Roma che è stato provato nel campus capitolino tra rombi di motori e soddisfazione generale. Ecco il video:

Consentiteci una breve pausa che non è fine a sé stessa circa il tema della gestione della ricerca presso Unicusano ma che, anzi, la racconta ancor meglio nella sua complessità. Poche righe di mini-guida non potranno colmare quello che già c’è da sapere sull’item e poi non potranno stare mai al passo coi tempi di costante attualità del web. E allora leggete ma fatelo anche online e fatelo soprattutto attraverso gli articoli che, con costanza, mettiamo sul blog accademico di Palermo. Potete anche entrare diretti su quel che vi preme sapere semplicemente compilando il form di richiesta di informazioni la cui utilità è bandire muri tra voi e noi.

Ora continuiamo a vedere in  quali altri settori possono operare i ricercatori dell’università Niccolò Cusano.

Come funziona la ricerca biomedica

Tra le possibilità di un ricercatore Unicusano ce ne sono anche diverse nel settore biomedico. Di solito questo settore ha grosse difficoltà di sviluppo nel nostro paese perché tocca malattie rare che, in quanto tali, riguardano pochi soggetti che, quindi, sono un bacino d’utenza troppo esile per ingolosire le grandi aziende farmaceutiche.

Eppure qualcuno deve aiutare chi non sta bene. Ecco perché attualmente è in piedi un sostegno dell’Ateneo all’Ospedale Bambino Gesù sulla sindrome del QT Lungo (LQTS). Come si evince dal sito, si tratta di “una patologia aritmogena su base genetica, caratterizzata da un prolungamento sull’elettrocardiogramma dell’intervallo QT (ripolarizzazione ventricolare) e dal rischio di aritmie potenzialmente letali”.

I risultati sulla ricerca sul QT Lungo ad oggi hanno prodotto l’individuazione di quattordici geni coinvolti nella malattia. Se si riuscisse, tra questi, a modificare esattamente il gene alterato nella Sindrome del QT Lungo, si potrebbe puntare ad una cura definitiva.

Il laboratorio per i ricercatori biomedici è all’avanguardia, essendo frutto di ingenti investimenti in risorse umane e macchinari tecnologicamente avanzati.

Cosa fa un ricercatore green

Lavorare per l’ecosostenibilità del Pianeta è importante ma molte sono ancora le cose da fare in tal senso. La coscienza “green” è letteralmente esplosa tardi nel nostro paese e le aziende ancora non credono sia giusto investirci. L’unico modo per forzare la mano in tal senso è ottenere risultati ed esporli, nel modo corretto, alla comunità scientifica.

Ci pensiamo noi con una lista di progetti ecosostenibili a livello ambientale, o realizzati o in fase di conclusione. Si tratta di operazioni seguite dalla Facoltà di Ingegneria in cui i ragazzi possono declinare le loro idee e il loro know-how (ogni giorno più crescente) attraverso strumenti di laboratorio sofisticati e rari.

Qualche esempio di azioni concrete per la sostenibilità ambientale? La mensa universitaria bio, che offre solo prodotti a km zero e provenienti dall’orto dietro al campus universitario romano, ma anche “Hiquad“, che è la realizzazione di un power-train elettrico quadriciclo stradale dotato di motore ibrido a ridotto consumo e basse emissioni e costruito con materiali innovativi.

Chiarito l’ambito ampio della gestione della ricerca presso Unicusano, non vi resta che continuare a ricercare canali ed informazioni perché potreste presto infilarvi il camice anche voi. E nel vostro paese di nascita!


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