Mangiare a Palermo: ecco i locali da non perdere assolutamente

Mangiare a Palermo è un momento di culto della cucina italiana. Alcuni spiritosi lo definiscono uno sport estremo. Più in generale è un passatempo da studente fuori sede ideale perché fa bene al corpo, essendo i veri ingredienti siciliani di primissima qualità, e fa bene anche alla mente, considerato il piacere che si riceve quando si asseconda l’appetito o, meglio e più onestamente, la gola. Inoltre, parlando di studio, ha una sua importanza perché rientra nella corretta gestione del tempo libero all’università. Fare un break di questo tipo, infatti, corrobora ma non pone troppa distrazione addosso, dandovi tutti i mezzi per rinfrescare la testa senza però farla andare del tutto via col rischio di perdere poi troppo tempo a riprendere il filo. Ecco perché ci sentiamo a nostra agio a proporvi una mini-guida che vi spieghi quali siano i ristoranti più carini della città e cosa puntare a mettervi tra i denti. Buona lettura e… buon appetito.

Mangiare a Palermo? Siamo pronti ad entrare nel tema per darvi un’alternativa valida tra i possibili break che potete darvi tra una sessione di studio e l’altra. Ci sono delle pietanze tipicamente siciliane ed altre più smaccatamente palermitane per darvi l’opportunità di scoprire il territorio anche in quanto a… sapori.

Il primo punto ferma tra i tipici piatti siciliani è la granita. La si mangia a tutte le ore ed ha gusti particolari come le mandorle che sull’isola sono una prelibatezza. Ideale da sorbire a colazione, per la sua natura liquida si può gustare anche come pranzo ma soprattutto come merenda. Nelle giornate troppo calde (e qua ce ne sono) è perfetto intervallare un paio d’ore di studio con una pause granita.

Molto amata dagli indigeni ma anche dai turisti è la brioche siciliana. Da non confondere col cornetto, si tratta di un grosso pezzo di pane molto morbido e dolce al sapore. La si inzuppa nel gelato o la si taglia per metterci il gelato stesso all’interno. E’ assai gustosa anche mangiate senza null’altro come merenda o sfizio davanti ad un libro.

Se ora, invece, entriamo di più nella circoscrizione culinaria di Palermo, tipica della città è la caponata. Si tratta di un antipasto a base di melanzane fritte e condite con una gustosa salsa agrodolce.

Hanno il loro posto in Paradiso anche gli ortaggi in pastella. La storia narra che la frittura in pastella venne importata in Sicilia dagli Arabi, probabilmente influenzati a loro volta dai cinesi grandi estimatori della pastella. Sono considerati per lo più antipasto e a finire nell’olio, di solito, sono cime di broccoli, spicchi di carciofi e cardi.

Ultimo passaggio obbligato se avete voglia di mangiare come un palermitano sono gli anelletti al forno. Di base si presentano sotto forma di timballo la cui natura è connessa all’anima saracena. È un piatto unico di laboriosa preparazione che solitamente è riservato ai giorni di festa ma che, per la facilità di trasporto e per la sua caratteristica di essere un piatto unico, viene spesso preparato per il pic-nic.

Ristorantini di Palermo

Ora prendete carta e penna perché, se cercate un ristorante buono a Palermo, la scelta è infinita. La qualità sul cibo è di casa in tutta la Sicilia e lo standard di qualità è altissimo in una regione in cui storicamente si sono sempre trattati bene.

Senza pretesa di essere esaustivi e completi, ecco la lista dei posti dove mangiare bene siciliano in città:

  • L’Ottava Nota;
  • Gagini Social Restaurant;
  • Bye Bye Blues;
  • Bellotero Ristorante;
  • Torquemada;
  • Ristorante Quattro Mani;
  • Quattroventi Comfort Food;
  • Ciccio in Pentola;
  • Madreselva – Restaurante Argentino;
  • Verdechiaro. 

Lo street food di Palermo

Cos’è lo street food? E’ il cibo da asporto che si mangia in giro per la strada. E’ sempre esistito nella nostra cultura ma, siccome adesso ha una definizione in inglese, allora va di moda. Se volete gustare le prelibatezze siciliane in giro per le strade di Palermo, le opzioni non mancano. Ecco il finger food siculo a cui non rinunciare:

  • cannolo, cialda di pasta fritta ripiena di ricotta di pecora e frammenti di cioccolato o scorze d’arancia;
  • arancino, simile al supplì come concetto ma senza pomodoro e con svariati condimenti dal ragù di carne fino al pesce fresco. Hanno una dimensione notevole (se ne mangia uno massimo due) e sono diventati centro di una nota catena di fast food italiani;
  • frutta Martorana, biscotti di pasta di mandorle che prendono il nome dal convento della Martorana che nel periodo normanno creò la pasta reale, un impasto di farina di mandorle, albume d’uovo e zucchero che in superficie mostra una colorazione di un rosso, giallo o verde acceso.

Ora che avete inanellato la possibilità di mangiare a Palermo tra le opzioni dei passatempo da seguire durante le pause studio, tornate a quello che i tecnici chiamano “core-business” e cioè affare principale. Voi siete studenti, studenti universitari, e dovete pensare a finalizzare nel miglior modo possibile la vostra formazione. Per farlo avete bisogno di conoscere tutte le frecce all’arco. In questo vi aiutano le informazioni che potete trovare sul web ma, più nello specifico, che potete trovare tra le righe dei nostri articoli pubblicati con costanza sul blog accademico di Palermo. Non solo. Esiste, non a caso, anche un apposito form di richiesta di informazioni attraverso cui potrete dare voce a tutti vostri dubbi. Sarà nostra premura e forza rispondere alla domande quanto prima perché crediamo nella forza della trasparenza e della comunicazione diretta.


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