5 consigli per cambiare lavoro a 30 anni

Nuovi stimoli, migliori prospettive di carriera, maggiori gratificazioni economiche: sono alcune delle motivazioni che determinano la decisione di cambiare lavoro a 30 anni.

A prescindere dal motivo si tratta di un passo importante, che mette in contrapposizione da un lato l’entusiasmo e le aspettative e dall’altro i dubbi e i timori. Da un lato la prospettiva di un futuro migliore e dall’altro la paura di commettere un grande errore.

Partendo dal presupposto che non è mai troppo tardi o mai troppo presto per dare una svolta alla propria vita, e per cercare di migliorare condizioni e situazioni poco gratificanti, cerchiamo di capire come affrontare il cambiamento nel modo giusto e senza lasciarsi sopraffare da ansie e preoccupazioni.

Perché cambiare lavoro?

I 30 anni rappresentano l’età giusta per cambiare lavoro; il livello di maturità consente di decidere con consapevolezza e allo stesso tempo si è ancora giovani per poter reimpostare le basi di una carriera di successo.

Rocominciare a 30 anni non è un dramma, soprattutto se ci si muove spinti dalle giuste motivazioni.

Analizziamo brevemente i segnali per i quali solitamente viene preso in considerazione il cambiamento in ambito lavorativo.

Tra i più ricorrenti l’insoddisfazione.
Sappiamo bene che svolgere un impiego a tempo pieno significa trascorrere gran parte della giornata sul posto di lavoro.

Andare a lavorare senza entusiasmo; guardare compulsivamente l’orologio in attesa che arrivi l’orario di uscita; affrontare le giornate con un atteggiamento di insoddisfazione costante; avvertire una stanchezza cronica non motivata da un’effettiva attività fisica intensa: sono alcuni dei segnali che indicano, inequivocabilmente, che è arrivato il momento di invertire la rotta.

Il modo in cui si vive la routine lavorativa impatta in maniera importante sulla qualità della vita e sul proprio benessere fisico e psichico.

Un altro motivo importante che innesca la voglia di cambiare è legato all’aspetto economico.

Lavorare con diligenza e precisione, talvolta sacrificando la propria vita privata, senza ottenere un adeguato riconoscimento in busta paga è piuttosto sconfortante. Ma è ancora più avvilente l’assenza di una prospettiva di crescita professionale.

Spesso invece l’insoddisfazione nasce da un contesto di lavoro ostile, complicato, nel quale si innescano dinamiche di non collaborazione, gelosia ed eccessiva competitività tra colleghi.

Può anche capitare, ad un certo punto della propria vita, di accorgersi che l’attività professionale intrapresa non si allinea alle proprie ambizioni; può ad esempio capitare che, nonostante si tratti del lavoro scelto e iniziato con entusiamo, la professione non risulti più in sintonia con le proprie capacità e competenze.

Anche in questo caso è importante valutare con attenzione la possibilità di guardarsi intorno alla ricerca di spiragli più gratificanti e rispondenti alle personali attitudini.

Esiste poi la categoria di trentenni che è costretta a cambiare lavoro, per necessità e non per scelta.

Esigenze familiari, il trasferimento in un’altra città, la chiusura dell’azienda presso la quale si è impiegati, un licenziamento improvviso o il bisogno di uno stipendio più alto per far fronte a nuove spese e imprevisti vari sono alcune delle situazioni per le quali si rende necessario un cambio.

5 consigli per affrontare il cambiamento lavorativo

Qualunque sia il motivo per il quale viene maturata la decisione di cambiare lavoro si tratta comunque di un momento importante, un passaggio che nella maggior parte dei casi determina incertezze e preoccupazioni.

Gestire le dinamiche che accompagnano il cambiamento nella giusta maniera ed approcciarsi al delicato momento con un atteggiamento mentale costruttivo, e non distruttivo, è fondamentale.

Ecco perché l’università telematica Niccolò Cusano di Palermo ha deciso di realizzare questo articolo, nel corso del quale intende fornire qualche dritta e qualche consiglio utile per cambiare lavoro a 30 anni senza subire lo stress del cambiamento.

1 – Individua i tuoi punti di forza

Il presupposto fondamentale per intraprendere un nuovo percorso professionale a 30 anni è la consapevolezza.

È importante essere consapevoli delle proprie capacità personali e competenze tecniche.

Si parte quindi da quella che è stata la formazione scolastica e universitaria, dal campo di specializzazione, per individuare i propri punti di forza e il settore nell’ambito del quale potrebbero risultare spendibili.

Al termine del processo di analisi sarà più semplice capire quale potrebbe essere la strada giusta da intraprendere per costruire nuove prospettive lavorative; sarà più facile capire se continuare nell’ambito dello stesso settore oppure cambiare totalmente campo.

2 – Fissa gli obiettivi

Una volta maturata la consapevolezza del proprio valore professionale e delle proprie potenzialità bisogna prepararsi ad affrontare lo step successivo, fondamentale ai fini di un processo di cambiamento costruttivo; stiamo parlando degli obiettivi.

Ciò significa che dovrai capire cosa vuoi esattamente e i traguardi che intendi raggiungere; dovrai quindi capire su cosa dovrà focalizzarsi la tua ricerca.

È importante a quel punto fissare gli obiettivi finali, sulla base dei quali predisporre un piano di azione funzionale a raggiungerli nel più breve tempo possibile.

Nello specifico, dovrai individuare le possibilità presenti sul mercato del lavoro che potenzialmente si allineano alle tue ambizioni, da un lato, e alle tue capacità e competenze, dall’altro.

Procedi quindi con la programmazione dell’iter classico per cercare e trovare lavoro, ovvero per farsi notare e conoscere a livello professionale: invio di curriculum, candidature, colloqui ecc.

 3 – Non lasciarti influenzare

 Molti giovani a 30 anni sono ancora ‘dipendenti’ dai genitori, sia psicologicamente che, in parte, economicamente.

Nel nostro Paese la percentuale di trentenni che vive ancora con mamma e papà è altissima.
Ciò significa che qualunque decisione, volente o nolente, viene influenzata.

Dal momento che si tratta della propria vita sarebbe preferibile non farsi condizionare da chi, seppur in maniera premurosa, rischia di influenzare la scelta e limitare quelle che sono le personali ambizioni.

Ascoltare qualche consiglio, confrontarsi con i genitori e riflettere su esperienze di vita di parenti e amici è costruttivo nel momento in cui le opinioni altrui non si trasformano in condizionamenti, ma rimangono semplicemente degli spunti di riflessione, utili o meno che siano.

4 – Continua a studiare e specializzarti

Il mercato del lavoro attuale è estremamente complesso, competitivo e dinamico; le evoluzioni e i cambiamenti, determinati dal progresso tecnologico e dalla globalizzazione, comportano l’esigenza di continui aggiornamenti.

Ecco perché, qualuque sia il settore di competenza, è fondamentale allinearsi alle relative esigenze e dinamiche.

Un titolo di laurea può talvolta non essere sufficientemente appetibile dal punto di vista professionale, ovvero non consente di emergere dalla massa.
Il nostro suggerimento, in tal senso, è di non fermarsi mai. Continuare a studiare, a specializzarsi e ad approfondire le proprie conoscenze è un must per fare carriera.

Master post-laurea, corsi di specializzazione e in alcuni casi esperienze fatte sul campo sono i requisiti essenziali per crescere professionalmente.

5 – Concediti un anno sabbatico

Se hai deciso di cambiare lavoro a 30 anni ma nonostante le varie analisi e valutazioni ti senti ancora confuso allora forse è il caso di fermarsi un attimo.
Hai probabilmente bisogno di staccare la spina e di ritrovare la lucidità per poter capire esattamente cosa vuoi.

Il famoso anno sabbatico di cui si sente così spesso parlare potrebbe essere la soluzione giusta per riflettere, per ritrovare se stessi e per maturare la decisione con consapevolezza.

Attenzione però, non tutti i datori di lavoro sono disposti a concederlo, per cui se hai deciso di prenderti un’aspettativa controlla attentamente il contratto di lavoro.
In ogni caso puoi decidere di lasciare l’occupazione definitivamente e ricominicare dall’inizio quando avrai le idee più chiare.

 


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