Le 8 curiosità su Palermo che dovresti conoscere

Il capoluogo siciliano è ricco di attrazioni turistiche conosciute in ogni parte del mondo, ma è anche un territorio che cela aneddoti, leggende e tradizioni popolari; ecco perché abbiamo deciso di realizzare un post dedicato alle curiosità su Palermo che ogni turista dovrebbe conoscere.

Per visitare e conoscere a fondo una città non basta seguire i tradizionali percorsi turistici. Per scoprire il vero volto del capoluogo siciliano e la reale essenza della sua anima bisogna immergersi nella sua affascinante cultura e nelle sue innumerevoli tradizioni.

Si tratta di una città complessa ma affascinante come poche altre, che deve il suo appeal al ricco patrimonio artistico, alle numerose bellezze naturali, alle eccellenze gastronomiche e al calore del suo popolo.

Cose che non sai su Palermo: 8 curiosità

Nel corso dei prossimi paragrafi l’università telematica Niccolò Cusano ha raccolto alcune curiosità che riguardano la bella città siciliana: eventi, episodi, personaggi, luoghi nascosti e segreti di Palermo che molti ignorano, ma che consentono di conoscere la vera essenza del capoluogo.

Scopriamole insieme.

 1 – Fontana della Vergogna

Apriamo il post con il complesso architettonico posto in Piazza Pretoria: l’omonima fontana soprannominata ‘Fontana della Vergogna’.

Il motivo per il quale abbiamo scelto di inserirla nel nostro elenco non è legato a particolari aspetti architettonici ma alle origini dell’insolito  ‘appellativo’.

Costruita nel 1554 la fontana era destinata al giardino di Luigi di Toledo, a Firenze.
Acquistata dal Senato palermitano, in seguito all’indebitamento della famiglia committente, l’opera fu posta nella piazza di fronte al Comune.

La nudità delle statue che decorano la celebre fontana fece storcere il naso a molti palermitani, che tra polemiche e pettegolezzi le attribuirono il nomignolo dispregiativo di ‘Fontana della Vergonga’.

Si racconta che le suore di un vicino convento uscissero di notte per vandalizzare le statue e coprire i genitali.

2 – Il fiume scomparso

Non tutti sanno che un tempo Palermo era una città fortificata, racchiusa tra due fiumi: il Papreto e il Kemonia (noto anche come Canizzaro). Quest’ultimo era soprannominato il ‘fiume del maltempo’ a causa delle sue frequenti piene.

Tra i due fiumi sorse il primo nucleo cittadino, che corrisponde all’attuale centro urbano.
Oggi in via Porta di Castro è presente una testimonianza del fiume che costeggiava l’abitato: una targa che ricorda il corso d’acqua sparito.

3 – Il Genio

Continuiamo con una curiosità di natura ‘divina’ che riguarda un’entità sovrannaturale posta dalla tradizione a protezione del capoluogo siciliano: il Genio.

Si tratta di uno dei simboli di Palermo, che insieme a Santa Rosalia ha il compito di proteggere Palermo e i suoi abitanti.

A testimonianza dell’importanza che il personaggio riveste nell’ambito della cultura popolare numerose rappresentazioni disseminate tra le vie del centro e nei dintorni; tra le opere 7 sculture che raffigurano Il Genio come un uomo di mezza età, con la barba, la corona e un serpente che gli azzanna il petto.

Per ammirare le opere scultoree bisogna recarsi in uno dei seguenti luoghi: a villa Giulia, a Piazza delle Rivoluzione, a Palazzo Pretorio oppure nella Vucciria.

4 – Il Conte di Cagliostro

Tra le varie curiosità su Palermo molte sono legate a personalità note, altre a figure storiche, altre ancora a personaggi stravaganti e originali.

Quest’ultima categoria vanta il nome di Giuseppe Balsamo, meglio conosciuto come Conte di Cagliostro.

Nato a Palermo nel 1743 il personaggio in questione è circondato da un alone di fascino e mistero.
La sua esistenza si è svolta all’insegna dell’avventura, tra alchimie e truffe.

Nonostante si tratti di una figura ambigua, condannata dalla Chiesa per eresia, la città di Palermo gli ha dedicato addirittura una strada, nel cuore del celebre mercato di Ballarò.
All’interno del vicoletto è possibile ammirare un murales che raffigura il Conte, al quale qualcuno ha aggiunto, per simpatia o per protesta, un naso rosso da clown.

5 – La Buca della Salvezza

Passeggiando in via dell’Alloro, nello storico quartiere della Kalsa, è d’obbligo soffermarsi qualche minuto presso la Chiesa degli Angeli, conosciuta anche come la ‘Gancia’.

Sul lato esterno dell’edificio si nota un foro, o meglio quello che un tempo è stato un buco ma che poi successivamente è stato riempito lasciando in rilievo soltanto i contorni.

Apparentemente si tratta di un dettaglio insignificante; in realtà la sagoma del foro testimonia un episodio legato al Risorgimento italiano.

Il 4 aprile del 1860, durante l’ultima rivoluzione antiborbonica, due patrioti rivoltosi si rifugiarono all’interno della cripta della Chiesa per mettersi in salvo e sfuggire alla cattura.

Dopo aver trascorso giorni senza cibo né acqua riuscirono a scavare un buco attraverso il quale segnalarono la propria presenza a delle donne che passeggiavano all’esterno dell’edificio.

Il piano di fuga riuscì perfettamente grazie ad una lite inscenata dalle comari per distrarre le guardie e per consentire ai due uomini di uscire dalla cripta attraverso la buca.

La ‘buca della Salvezza’ è stata per molto tempo meta di pellegrinaggi di ringraziamento.

segreti Palermo

6 – Shoefiti – Le scarpe sospese

Tra le curiosità che riguardano la città di Palermo rientra quella chelle scarpe sospese, una tendenza nata negli Stati Uniti e ripresa in varie parti del mondo con significati diversi.

Lo ‘shoefiti’ (termine derivante dall’unione di shoe=scarpa e graffiti) consiste nel lanciare sui fili della corrente o del telefono scarpe da tennis legate a coppia dalle stringhe.

Per quanto si tratti di una ‘stravaganza’ mondiale, nel capoluogo siciliano il gesto assume significati diversi, in parte misteriosi e in parte ambigui.

Qualcuno sostiene si tratti di un modo per segnalare luoghi di spaccio; qualcun altro lo attribuisce a un rito legato al raggiungimento di obiettivi; altri ancora lo identificano come una sorta di rituale per tenere lontane le entità malvagie.
Non mancano quelli che storcono il naso per un discorso di decoro urbano.

7 – La Palazzina Cinese

Tra le attrazioni meno conosciute di Palermo rientra  l’edificio denominato ‘Palazzina Cinese’, che esula dai classici itinerari turistici ma che merita senza dubbio una visita.

La costruzione risale al 1798, anno in cui Re Ferdinando IV di Borbone fu costretto a lasciare Napoli a causa dell’occuapzione francese.

Insieme alla moglie Carolina si trasferì a Palermo, dove commissionò all’architetto Giuseppe Venanzio Marvuglia la realizzazione di una dimora elegante e raffinata.

Edificato all’interno della Real Tenuta della Favorita, oggi semplicemente Parco della Favorita, il palazzo si presenta come un originale esempio dello stile architettonico cinese.

La visita dell’edificio mette in luce decorazioni che vanno dal gusto orientale a quello neoclassico passando per una serie di dettagli arabeggianti.
Degna di nota la sala da pranzo con la tavola matematica, un sistema ingegnoso che permetteva tramite funi e passaggi sotterranei di far arrivare direttemente in tavola le pietanze, evitando così la presenza in sala della servitù.

8 – La monachella del Teatro Massimo

Concludiamo il post con una leggenda che riguarda il teatro Massimo Vittorio Emanuele, il più grande edificio lirico d’Europa.

Si racconta che durante la demolizione degli edifici presenti sull’area destinata alla costruzione del teatro fu profanata la tomba di una suora.
L’interruzione del sonno eterno avrebbe causato l’ira dello spirito, che da quel momento in poi si aggirerebbe tra i sotterranei dell’edificio, palesandosi di tanto in tanto anche sul palcoscenico durante gli spettacoli.

Attenzione a non mostrare troppo scetticismo riguardo la leggenda; i visitatori che non credono alla Monachella potrebbero subire una delle maledizioni lanciate dal fantasma: inciampare in quello che la tradizione popolare ha soprannominato il ‘gradino della suora’, all’ingresso dell’edificio.

 

 


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