Orientamento al lavoro per i giovani? Una ricerca dimostra che l’università Niccolò Cusano di Palermo c’è
In un paese sano e civile i ragazzi studiano e si formano e poi, a tesi discussa, scelgono come e dove fare il loro ingresso nel mercato del lavoro. L’Italia non è sana ma sta guarendo. Ecco perché esistono realtà come l’università Niccolò Cusano di Palermo che danno ai ragazzi dell’isola le stesse chance di chi vive sulla terra ferma. Si tratta di un’affermazione forte ma corroborata dai fatti che questa volta sono legati ai risultati di una ricerca che si muove nell’ambito dell’orientamento al lavoro per i giovani. Si tratta di uno studio voluto da AlmaLaurea e Centromarca per capire cosa vogliono le aziende davvero da un neo-laureato. I risultati sono interessanti e, come dicevamo, sono linkati al modus operandi dell’università Niccolò Cusano di Palermo. Vediamo meglio la questione.
La mission aziendale dell’università Nicolò Cusano di Palermo è rispondere a tutte le esigenze degli studenti per cui anche all’esigenza principe che è trovare lavoro a fine studi. Ci riesce? Sì, ma non dobbiamo essere noi a dirlo bensì i fatti che arrivano dal mondo reale. In tal senso l’ultimo passaggio è legato alla connessione che c’è tra modus operandi della Cusano e risultati di una ricerca intitolata “I neolaureati nel mondo del lavoro e nell’Industria di Marca: Canali di reclutamento, profili, esigenze delle imprese”. Voluta da AlamaLaurea insieme a Centromarca (l’Associazione Italiana dell’Industria di Marca), ha lavorato su 256 aziende di diversa estrazione per scovare e mettere in evidenza “i canali di placement e i criteri di selezione utilizzati nella ricerca di risorse da inserire all’interno di un’impresa”. Si capisce subito il collegamento con l’università Niccolò Cusano di Palermo è forte vero? Forse per capirlo ancora meglio e visivamente è il caso di sciorinare qualche risultato. La base da cui non si deve staccare un neo-laureato è che, al momento del colloquio con un’azienda, deve avere:
- titolo di studio nell’ambito economico-statistico e ingegneristico;
- conoscenza delle lingue;
- padronanza degli strumenti informatici di base;
- un buon punteggio negli esami e nel voto di laurea.
Dicevamo della base ma sappiamo bene che di sola base non si vive. E infatti per sperare di bucare lo schermo ci vuole qualcosa in più che, secondo la ricerca che muove le mosse dall’orientamento al lavoro dei giovani, è:
- pregresse esperienze di lavoro, possibilmente all’estero;
- totale ed immediata disponibilità a trasferte di lavoro.
Si vede che sono cose che spinge da anni l’università Niccolò Cusano di Palermo che, tra l’altro, attraverso lo strumento di “Stage & Job Opportunities”, forma anche a tesi discussa per entrare ancor meglio in contatto con le aziende. Fatevi un giro per valutare meglio. Dove? Sul sito, sui blog e sulle pagine social oppure fateci domande precise e mirate attraverso l’apposito form informativo.