Primo esame o ultimo: quale dei due è il più difficile da affrontare?
Primo esame o ultimo, quale dei due è il più difficile da affrontare all’università?
A prescindere dalla facoltà, quasi tutti gli studenti che si approcciano per la prima volta alle dinamiche didattiche universitarie si pongono l’amletico quesito.
La difficoltà delle due prove, al di là di quella che può essere l’oggettiva complessità delle relative materie, è principalmente legata ad aspetti psicologici; in particolar modo al fatto che si tratta delle prove che aprono e chiudono un ciclo di studi, per cui entrambi i momenti importanti per la carriera di uno studente.
Primo esame e ultimo esame all’università: caratteristiche e difficoltà
Partendo dal presupposto che ogni esame richiede studio e impegno, e che ogni facoltà prevede i suoi ‘mattoni’, sia la prima che l’ultima prova sono universalmente considerate difficoltose a livello psicologico.
In riferimento alla maggiore difficoltà della prima o dell’ultima esistono due diverse correnti di pensiero.
Per qualche studente la prova che desta più ansie è quella che inaugura il nuovo persorso universitario; per altri la più difficile da affrontare è quella che chiude un ciclo di studi.
Entrambe le percezioni sono plausibili; tutto dipende dalla personalità dello studente, dal suo modo di approcciarsi alle situazioni e dal suo atteggiamento di fronte a sfide e ostacoli.
Dopo aver chiarito il concetto di soggettività legato al livello di difficoltà maggiore per il primo esame o ultimo, l’università telematica Niccolò Cusano di Palermo ti fornirà di seguito qualche suggerimento utile per affrontare entrambe le prove con il giusto approccio, sia pratico che mentale.
Come affrontare il primo esame universitario
Le ansie legate alla preparazione della prima prova derivano da una serie di fattori didattici.
In primis dall’approccio con una nuova realtà formativa, che prevede ritmi e modalità di studio totalmente differenti da quelli del liceo.
La mole di argomenti da assimilare diventa consistente; cambia il livello di approfondimento degli argomenti; aumentano le responsabilità dello studente in riferimento alla gestione dell’apprendimento.
Per molte matricole l’impatto con una nuova realtà formativa risulta stressante e difficile, sia dal punto di vista psicologico che operativo.
Alcune riescono ad ambientarsi rapidamente, dopo aver rotto il ghiaccio con il primo esame; altri impiegano mesi prima di allinearsi alle dinamiche universitarie.
Uno dei motivi principali per i quali tanti studenti si lasciano sopraffare dall’ansia da prestazione è identificabile nel voto.
Per molti ricevere un 30 al primo esame significa partire col piede giusto; significa assicurarsi la spinta motivazionale per affrontare con impegno e determinazione i successivi esami.
Al contrario ricevere un voto basso significa demotivarsi, perdere l’entusiasmo, spesso a discapito delle successive performance.
Esiste poi l’altra corrente di pensiero, portata avanti dagli studenti che vantano un buon livello di resilienza e adattabilità alle situazioni.
Nello specifico, c’è chi sostiene che la prima prova universitaria, per quanto possa essere oggettivamente complessa, dal punto di vista pratico e/o psicologico, è comunque la prima prova.
Ciò significherebbe una maggiore comprensione da parte dei docenti rispetto ad eventuali imprecisioni.
Per affrontare nel modo giusto il primo esame universitario, e di conseguenza anche i successivi, è necessario impostare l’apprendimento su un metodo di studi efficace e produttivo.
Partendo dal presupposto che ogni studente ha predisposizioni e peculiarità proprie, è fondamentale essere in grado di individuare una metodologia allineata alle personali attitudini ed esigenze.
Il punto di partenza universale, valido per tutti, è sintetizzabile in un’unica parola ‘organizzazione’ che abbraccia concetti quali programmazione, gestione ottimale delle tempistiche, costanza e puntualità.
Come affrontare l’ultimo esame universitario
Passiamo ad analizzare l’ultima prova, ovvero l’esame che chiude un ciclo di studi.
Trattandosi del traguardo finale di un percorso universitario, ovvero l’ultimo step prima del conseguimento della laurea, il momento è senza alcun dubbio ‘topico’.
Anche in questo caso però c’è chi riesce ad affrontarlo con entusiasmo e determinazione e chi invece viene assalito da ansie e preoccupazioni.
Per molti studenti l’entusiasmo di essere finalmente giunti al termine riesce ad offuscare ed eliminare qualsiasi pensiero negativo e ansiogeno.
Per tale categoria l’esperienza accumulata durante il percorso di studi e la visualizzazione del titolo di laurea forniscono la spinta motivazionale per gestire in maniera positiva e produttiva lo step finale.
Per tanti altri studenti invece l’ultimo esame è quello più difficile da affrontare.
Da un lato perché ha l’onere eventuale di mantenere alta la media dei voti, dall’altro perché le energie scarseggiano e ci si sente incapaci di affrontare lo sprint finale.
Inoltre, spesso capita di lasciare il cosiddetto ‘mattone’, ovvero l’esame più tosto, per ultimo, per cui all’ansia psicologia dovuta al valore dello step che separa dalla laurea si aggiunge una oggettiva difficoltà dovuta alla complessità della materia.
Per i più ansiosi il consiglio è di preparare la prova finale visualizzando constantemente il traguardo; focalizzandosi su un dato fondamentale dal punto di vista motivazionale: il peggio è passato, il grosso del lavoro è stato svolto … insomma … manca davvero poco!