Come credere in se stessi e essere più sereni e produttivi
Come credere in se stessi e, soprattutto, perché farlo? Perché studi scientifici di Psicologia comportamentale hanno dimostrato che l’essere umano usa meno del 30% delle potenzialità del suo cervello. Questo la dice lunga su quante altre cose potremmo fare e su quanti obiettivi potremmo raggiungere. Qua non vi si chiede di diventare esperti di telecinesi e spostare oggetti in giro per la stanza ma di entrare nell’ottica che buona parte dell’esito positivo della vostra carriera accademica passa da quanto ci credete. Se non appartenete alla schiera di vostri fan, poco male. Ecco una guida che ha la volontà di farvi capire come lavorare sul vostro ego dandogli qualche muscolo in più. Il tutto, ovviamente, applicato agli studi e al corso di laurea che avete deciso di frequentare. Curiosi? E allora non vi resta che leggere.
Come credere in se stessi? I greci, che oltre ad essere i nostri antenati ne sapevano molto sull’uomo e i suoi funzionamenti, dicevano “Gnoti eauton” che in italiano significava “Conosci te stesso”. Nessuna impresa, grande o piccola che sia, è possibile se non avete consapevolezza dei vostri mezzi. Quelli espressi e quelli ancora da mettere a punto. E su questo passaggio che si gioca la vera partita della vostra carriera da studenti universitari. Non è facile, infatti, passare dal liceo (accogliente e familiare) all’università (dispersiva e selettiva) ma ce la potete fare. Questa guida sarà un primo valido alleato in tal senso.
Innanzitutto c’è da mettere a fuoco lo strumento dell’orientamento. E’ più facile essere convinti di una scelta se è la scelta giusta. Siccome in pochi a 18 anni hanno le idee chiare su quel che vorranno fare da grandi, lasciate che ad indicarvi la via sia Unicusano. Attraverso una commissione di esperti, infatti, verrete orientati alla prima scelta del corso a cui iscrivervi con quesiti che vi aiuteranno a mettere a fuoco le vostre inclinazioni e vi porteranno a conoscere percorsi di studi adatti ad esse. Attenzione! Questo passaggio è tutt’altro che scontato. Perché spesso una delle ragioni della crisi universitaria di un ragazzo è che non conosce altri corsi oltre a quelli già noti. Sapere prima che, oltre a Giurisprudenza, Economia ed Ingegneria, c’è un mondo di formazione che il nostro Ateneo vi offre vuol dire sapere che l’unico limite al vostro lavoro futuro è l’immaginazione.
Un altro consiglio per aiutare la vostra autostima a crescere? Andate sul sito nostro e spulciatevi l’offerta di master specialistici e capirete che il mercato del lavoro cerca professioni nuove e di nicchia. E’ più facile che se la passi bene un Wine Exportation Manager di un avvocato generico. Si tratta di trovare uno spazio e non di mettersi in fila.
Ritrovare fiducia in se stesso
Come credere in se stessi è sempre un meccanismo complesso da mettere in moto ma ritrovare fiducia lo è ancor di più. Perché, se all’inizio sembra tutto bello, al primo grande stop, invece, il morale si disintegra. Ecco perché, se avete sbagliato scelta o se semplicemente state girando un po’ a vuoto (tranquilli, capita a tutti nella vita) Unicusano vi offre lo strumento giusto.
Il servizio di tutor, infatti, ha lo scopo di starvi vicino anche in questi momenti. Sarà lui (che è una persona fisica e quindi umana) ad aiutarvi ad uscire dalla depressione e a risolvere fattivamente i vostri problemi. Un esame è uno scoglio insormontabile? Il tutor parlerà col docente relativo per capire come farvi capire quel che non capite. Temete di aver sbagliato il piano di studi? Il tutor andrà in amministrazione per voi per vedere come risistemare questo documento.
Anche intravedere il traguardo aiuta a riaccendere i motori e così studiare presso l’università Niccolò Cusano vi mette in condizione di farlo col mercato del lavoro negli occhi. Perché avete lo strumento dello “Stage & Job Opportunities” che, a fine laurea, vi formerà per entrare al meglio in contatto con le aziende e per selezionare nel modo giusto le offerte di stage (primo vero passo nel mondo del lavoro). State sui libri ma già sapendo di flirtare con le aziende.
I giochi sulla fiducia
Per ritrovare convinzione in se stessi sono molto importanti (ed usati) i giochi sulla fiducia. Si tratta di espedienti della Psicologia comportamentale in cui i soggetti partecipano ad un role playing game, cioè ad un gioco di ruolo come accadeva negli anni ottanta con “Dungeons and Dragogns”. Lo scopo è quello di stimolare fiducia e rinforzarla.
Il più famoso gioco sulla fiducia è quello del paziente bendato. Ci sono due persone: una si benda e l’altra si mette alle sua spalle. La persona bendata, quella a cui si deve infondere coraggio, si deve lasciar cadere a terra senza forze. Sarà la persona dietro a salvargli la testa da una brutta caduta ma per farlo dovrà convincere il bendato a lasciarsi davvero andare. Si usa molto in ambienti giovani, come le classi, per far capire ai ragazzi che i coetanei sono una risorsa e non una minaccia.
Esistono anche importanti giochi sulla fiducia legati ai social network in cui, in un gruppo chiuso, si pubblica un contenuto estremamente personale fidandosi del fatto che quella comunità non lo farà girare. Con una serie di domande (o indagine) lo psicologo deve capire se il segreto è salvo o se invece non c’è unione tra i pazienti analizzati. Se siete un po’ giù di corda, perciò, chiamate un amico e datevi da fare in tal senso. Vincere vi farà bene al morale e non solo.
I libri sull’autostima
Ovviamente molto potete fare anche da soli. Esistono tanti testi sul tema della fiducia e di come ritrovarla e, spesso, sono incastrati col tema della socializzazione che riflette, senza sconti, il vostro stato morale. Ecco una lista di 20 testi su come accrescere la propria stima:
- Come trattare gli altri e farseli amici – Dale Carnegie. Rimane molto attuale nonostante sia ormai un po’ datato;
- Le 7 regole per avere successo – Stephen R. Covey. Il libro di Covey è un altro pilastro per tutti gli appassionati di formazione;
- The slight edge – Jeff Olson. Questo libro, non ancora tradotto in italiano, è senza dubbio il miglior libro di personal development degli ultimi 5 anni;
- Pensa e arricchisci te stesso – Napoleon Hill. Autore per certi versi controverso che però rimane comunque uno dei capisaldi dello sviluppo personale e bisogna leggerlo, anche fosse solo per capire come sono nati decine di altri testi sullo stesso filone;
- Psicocibernetica – Maxwell Maltz. Scritto nel 1960 dal chirurgo estetico Maltz, il libro è in parte superato (es. abitudini che si possono formare in 21 giorni, etc.) ma la sua lettura è comunque utile a chiunque si avvicini al mondo della formazione;
- Autostrada per la ricchezza – M.J. DeMarco. Il miglior libro sulla crescita finanziaria degli ultimi anni;
- Il monaco che vendette la sua Ferrari – Robin Sharma. Passano gli anni ma rimane un caposaldo;
- La via del guerriero di pace – Dan Millman. Sicuramente non un manuale “tecnico” ma consigliabile a chi è in cerca di ispirazione in questo periodo;
- Il potere di adesso – Eckhart Tolle. Santone? Guru? Forse, fatto sta che dopo aver letto “The power of now” resta una bella sensazione;
- 4 ore alla settimana – Tim Ferriss. Nonostante la traduzione italiana sia pessima (e la versione inglese non sia scritta tanto meglio), nonostante gli 11 anni dalla data di pubblicazione si inizino a sentire, è un libro che bisogna leggere;
- Come smettere di Farsi le seghe mentali e godersi la vita – Giulio Cesare Giacobbe. Imperdibile!;
- Alla ricerca delle coccole perdute – Giulio Cesare Giacobbe. Altro libricino dello psicoterapeuta genovese che chiunque dovrebbe leggere;
- La paura è una sega mentale – Giulio Cesare Giacobbe. Chiude il trio di libri di G.C.G con questo testo dedicato alla paura: una delle peggiori nemiche della nostra crescita personale;
- Intelligenza emotiva – Daniel Goleman. Ci sono almeno 3-4 milioni di persone a cui vorrei consigliare questo suo libro;
- Psicosoluzioni – Giorgio Nardone. Questo e il successivo sono due dei testi del professore che non potevano mancare nella lista dei libri consigliati;
- Psicotrappole – Giorgio Nardone. Da leggere in coppia con il precedente;
- Resisto dunque sono – Pietro Trabucchi. Leggere questo libro per scoprire cosa sia la vera resilienza;
- Perseverare è umano – Pietro Trabucchi. Un’ottima “seconda parte” del primo libro sulla resilienza di Trabucchi;
- Grit – Angela Duckworth. Un libro dedicato ad un tema caro… la tigna!
- Quiet – Susan Cain. Questo libro può aiutarvi a capire che non c’è nulla di sbagliato in voi se a volte amate starvene per i fatti vostri.
Gli errori più comuni degli studenti
Non avere strappi al motore aiuta ad andare lontano per cui crediamo abbia senso sottolineare gli errori più comuni degli studenti. Se li eviterete, farete in modo di avere maggiore fiducia in se stessi e quindi avere una direzione di apprendimento più nitido. Ecco i passi falsi dello studente da evitare:
- Non avere metodo di studio. Perché gli esami sono molti ed è impossibile non approcciarsi alla guerra senza avere una precisa strategia durevole nel tempo;
- Leggere i libri senza convinzione. E’ solo tempo perso mentre la mente umana deve essere consapevole da subito che quella potrebbe essere l’unica occasione di apprendere quel determinato concetti;
- Scrivere troppi riassunti. E’ estenuante e improduttivo perché funzionano le mappe concettuali non il ripetere a pappagallo quello che c’è scritto sul libro di testo;
- Fare le sessioni troppo lunghe. Siete atleti e non ha mai pagato allenarsi in modo discontinuo e poi spingere alla fine. Rischiate solo una brutta performance;
- Non ripetere a voce alta. Può essere fastidioso per la voce e non piace ai pigri ma senza dubbio aiuta l’apprendimento molto meglio rispetto a leggere in silenzio;
- Studiare troppo in compagnia. Perché i gruppi di studio sono importanti per il confronto ma dovete mettervi sotto in prima persona e dividere le fatiche non aiuterà il risultato finale;
- Avere stili di vita autolesionisti. Esagerare col cibo e con l’uso degli alcolici o, peggio, fare uso di droghe non sarà ininfluente sul vostro esame. Siete giovani ma siete essere umani e il vostro copro merita rispetto già da questi anni;
- Non seguire le lezioni. E’ sciocco perché, se seguite bene, siete già a metà dell’opera e potrete anche usare il docente per farvi spiegare quello che non avete capito durante le otre in aula;
- Non darsi un equilibrio emotivo. L’altalena dell’umore a questa età è normale ma cercate di scendere il prima possibile o sarete vittime dei suoi spostamenti repentini.
La lista di cosa non fare quando si studia all’università potrebbe essere molto più lunga ma già questa rende l’idea della direzione che dovete prendere e quante accortezze servano per tenere in alto l’ego di questi anni.
Come credere in se stessi lo state iniziando a capire grazie a questa guida ma ricordatevi che, se usate solo il 30% della vostra mente, i contenuti che sono presente sul web su un tema sono ancora di meno. E quindi? Aggiornatevi aggiornatevi aggiornatevi. Come? Leggendo gli articoli del nostro blog accademico di Palermo e ponendoci domande sull’apposito form di richiesta di informazioni.