Come superare l’ansia prima di un colloquio di lavoro

Salivazione azzerata, sudorazione, gambe tremolanti e tachicardia sono alcune delle manifestazioni più comuni che indicano il sopraggiungere dell’ansia prima di un colloquio di lavoro.

Per quanto si possa essere spigliati e disinvolti nella vita in generale, agitarsi e preoccuparsi prima di affrontare una selezione è piuttosto normale, soprattutto oggi che trovare un impiego è diventata una missione quasi impossibile.

Trattandosi di un’opportunità importante, che non può assolutamente essere sprecata in un momento di tale difficoltà occupazionale, è fondamentale imparare a gestire l’ansia, per far sì che non venga compromessa la performance.

Colloquio di lavoro: come superare l’ansia

Generalmente le ore che precedono un colloquio di lavoro sono caratterizzate da un susseguirsi di emozioni diverse, che alternano preoccupazione ed entusiasmo, ansie e aspettative.

Consapevole della difficoltà a gestire il panico che accompagna la prospettiva di una selezione l’università telematica Niccolò Cusano di Palermo ha deciso di raccogliere, nei seguenti paragrafi, qualche suggerimento utile per affrontare il momento con serenità.

Scopriamoli insieme …

Controllare i pensieri

La tendenza più frequente, che accomuna scettici e insicuri in prossimità di una selezione, è quella di rimanere intrappolati in un loop di pensieri negativi.

Convincersi di non essere all’altezza del ruolo per il quale ci si candida; subire psicologicamente l’eventuale superiorità professionale degli altri candidati o pensare di rimanere disoccupati a vita sono soltanto alcuni dei pensieri catastrofici che si susseguono nella mente di chi si appresta a sostenere un colloquio.

Per quanto possa sembrare difficile è importante controllare i pensieri negativi, correggendoli ed indirizzandoli verso l’ottimismo e la positività.
Per chi crede nel potere della legge di attrazione, pensare positivo attrae e genera positività; al contrario pensare sempre al peggio determina negatività.

Visualizzare il successo, ad esempio la stretta di mano del selezionatore visibilmente soddisfatto dell’incontro conoscitivo o il contratto di assunzione, genera ottimismo e motivazione, due requisiti che consentono di affrontare con il giusto atteggiamento il momento topico della selezione.

Prepararsi in anticipo

Uno dei presupposti fondamentali per gestire l’ansia prima di un colloquio di lavoro, o più in generale l’ansia da prestazione, è identificabile nella preparazione.

Tutti sanno che esistono domande ricorrenti che i recruiter pongono a prescindere dall’ambito professionale a cui fanno riferimento.
Si tratta di domande di rito, alcune delle quali finalizzate semplicemente a rompere il ghiaccio e a mettere il candidato a proprio agio.

Ecco di seguito un elenco delle domande più frequenti di un colloquio di lavoro:

  • Mi parli di lei
  • Dove si vede tra 5/10 … anni?
  • Quali sono le sue ambizioni professionali?
  • Perché dovremmo scegliere lei?
  • Quali sono i suoi punti di forza?

Il nostro suggerimento è di allenarsi a rispondere ai quesiti appena elencati, preparandosi in anticipo sulle informazioni da fornire al recruiter e sul modo di esporle.

Una valida strategia operativa è simulare più volte la performance davanti ad uno specchio, prestando particolare attenzione all’esposizione, al linguaggio e a dettagli apparentemente insignificanti come il tono di voce, la postura e la mimica.

L’allenamento aiuta a correggere eventuali imperfezioni o errori, e allo stesso tempo ad acquisire sicurezza in se stessi.

Quando parliamo di ‘preparazione al colloquio’ intendiamo includere nell’accezione anche l’aspetto più tecnico del concetto.
Significa, in altre parole, che bisogna prepararsi anche su aspetti che esulano dalla sfera personale, ovvero su quelle che sono le peculiarità dell’azienda per la quale ci si candida.

Per impostare una performance produttiva ai fini di un’eventuale assunzione, e per dimostrare di essere la persona giusta per la posizione oggetto di candidatura, è importante conoscere a fondo l’attività svolta dall’azienda, i valori, la mission e le modalità operative.
Bisogna individuare dati, tendenze ed esigenze partendo dalle informazioni presenti in rete, sul sito web, sulle  pagine social e sugli eventuali blog.

La conoscenza dell’azienda e dei relativi progetti consente di individuare i punti di forza e le competenze personali che si allineano alle caratteristiche del business, ovvero gli aspetti da evidenziare durante il colloquio.

Riposarsi e respirare

Per combattere ansia e stress, ed evitare di presentarsi davanti al recruiter con un aspetto visibilmente stanco, è importante riposare bene la notte prima del colloquio.

Andare a dormire presto, magari dopo aver bevuto una bella tisana rilassante, è il punto di partenza ideale per calmare i nervi a poche ore dal ‘momento ‘fatidico’.

Il giorno del  colloquio deve essere affrontato nel modo più sereno possibile: una colazione sana, la scelta dell’abbigliamento e la cura della persona; il tutto, chiaramente, gestito in maniera organizzata sia per quanto riguarda i tempi che la logistica.

I minuti che precedono l’incontro con il selezionatore sono generalmente i più difficili da affrontare.
L’attesa determina un forte carico di stress che può in alcuni casi può compromettere seriamente l’esito della performance.
In quei minuti è importante focalizzare l’attenzione sulla respirazione.
Respiri lunghi e profondi seguiti da un’espirazione altrettanto profonda e controllata favoriscono una condizione di calma e tranquillità.

Credits immagine: DepositPhoto.com/AndrewLozovyi


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