Quali sono i requisiti per il concorso di magistratura?

Quella del magistrato è una professionalità affascinante e allo stesso tempo impegnativa, per la quale bisogna seguire un iter formativo che passa attraverso una laurea magistrale in Giurisprudenza, un corso di specializzazione e una prova piuttosto selettiva.

In questo post l’università telematica Niccolò Cusano di Palermo analizzerà i requisiti per il concorso in magistratura e la procedura da seguire per inviare una candidatura.

Prima però una breve premessa.

Il magistrato è colui che esercita il potere giudiziario per cui ricopre un ruolo di grande rilevanza e responsabilità; nell’esercizio della sua funzione si avvale spesso del criminologo, una figura che nell’ambito della magistratura sta assumendo un’importanza sempre maggiore (leggi anche: come diventare criminologo)

Come diventare magistrato: i requisiti per partecipare al concorso

Per diventare magistrato bisogna superare il concorso di magistratura, ossia un concorso pubblico per esami indetto dal Ministero della Giustizia.

I requisiti per il concorso di magistratura sono:

  • Essere cittadino italiano
  • Avere l’esercizio dei diritti civili (essere di condotta incensurabile e non essere stati dichiarati per tre volte inidonei al concorso)
  • Possedere gli altri requisiti previsti dalla legge

Sono ammessi al concorso:

  • I laureati in giurisprudenza in possesso di diploma conseguito presso le scuole di specializzazione per le professioni legali
  • I laureati in Giurisprudenza con dottorato di ricerca in materie giuridiche
  • I laureati in Giurisprudenza che hanno conseguito un diploma di specializzazione in una disciplina giuridica dopo aver terminato un corso di durata non inferiore a due anni presso specifiche scuole di specializzazione
  • I laureati in Giurisprudenza che hanno svolto uno stage presso gli uffici giudiziari o un tirocinio professionale, di 18 mesi presso l’Avvocatura dello Stato
  • I profili che rientrano nelle categorie di: magistrati amministrativi, magistrati contabili, procuratori dello Stato, dipendenti pubblici con qualifica dirigenziale, docenti universitari in materie giuridiche in possesso di laurea in Giurisprudenza, dipendenti della Pubblica Amministrazione e degli enti pubblici con qualifica dirigenziale che hanno superato un concorso per il quale era richiesto il possesso di una laurea in giurisprudenza, abilitanti all’esercizio della professione forense, magistrati onorari che non siano stati revocati.

La domanda di candidatura e le prove

La candidatura al concorso deve essere presentata in via telematica, attraverso il sito istituzione del Ministero della Giustizia.

Il candidato dovrà effettuare la registrazione, fornendo il proprio codice fiscale, l’indirizzo nominativo di posta elettronica e una password.
Successivamente potrà compilare il form online per la richiesta di partecipazione al bando e versare i diritti di segreteria come previsto da regolamento.

Quattro le prove previste dal concorso: tre scritte e una orale.

I tre esami da svolgere in forma scritta vertono rispettivamente sul diritto civile, sul diritto penale e su quello amministrativo.

La prova orale è incentrata sulle seguenti materie:

  • Diritto e procedura civile
  • Fondamenti di diritto romano
  • Diritto e procedura penale
  • Diritto commerciale
  • Diritto fallimentare
  • Diritto amministrativo
  • Diritto costituzionale
  • Diritto tributario
  • Diritto comunitario
  • Diritto del lavoro e della previdenza sociale
  • Diritto internazionale pubblico e privato
  • Elementi di informatica giuridica
  • Lingua straniera a scelta tra inglese, francese, tedesco e spagnolo

Il punteggio minimo per essere considerati idonei è di sei decimi per ciascuna prova.


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